LA SPERANZA che NON MUORE
Anche nel mezzo della crisi anglofona con la sua evidente fragile sicurezza, i nostri giovani coltivano ancora la speranza che un sogno di Dio per loro si realizzerà un giorno.
All’inizio di questo anno accademico, le cose sembrano ancora molto instabili e la sicurezza di coloro che vivono nelle due regioni anglofone del Camerun rimane così fragile. Nonostante tutto questo, è interessante osservare che i tanti studenti che si erano trasferiti da queste due regioni in altre parti del Camerun in cerca di istruzione nonostante i tanti disagi che hanno dovuto subire, stanno cominciando a tornare nelle loro città d’origine. Questo è vero soprattutto per Bamenda. Quest’anno la maggior parte dei college della zona urbana di Bamenda sta vivendo un flusso congestionato di studenti, una realtà nuova in questa regione dopo lo scoppio della “crisi anglofona”: “Casa è casa”, dice il proverbio. La gioia che questi studenti manifestano di essere a casa, sentirsi a casa e respirare una cultura a loro familiare fa la differenza e non si può negare senza accecare la verità.
La nostra esperienza come membri del Team Catechistico Mobile Studentesco il 23 ottobre 2021 è stata di gioia e speranza per il futuro dei nostri studenti. Una gioia che è stata condivisa insieme durante la Messa di apertura di questo anno accademico in uno dei College Laici Privati n cui operiamo, l’Accademia San Michele delle Scienze e delle Arti (SMASA). La Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Parroco di Bayelle e da altri due concelebranti, ha visto la partecipazione di oltre 2000 studenti, membri del personale e del Consiglio di amministrazione di questa Istituzione. La celebrazione doveva segnare l’inizio di questo nuovo anno accademico, ma anche un’opportunità per ringraziare Dio per le sue numerose grazie e benedizioni sul suo popolo.
In un contesto dove fare l’insegnante o lo studente è un rischio costoso e l’istruzione è diventata un lusso soprattutto per le periferie le cui scuole sono chiuse dal 2016 e alcuni bambini e ragazzi ancora invidiano chi in città sa studiare e aspettare nell’ardente desiderio, come un cervo brama di correre ai ruscelli, per il giorno in cui anche a loro sarà permesso di tornare a scuola, non si poteva fare a meno di condividere la gioia che avvolgeva i nostri studenti e come hanno trovato ogni motivo per ringraziare Dio per l’opportunità data loro di studiare nella propria città natale. Questo è stato caratterizzato da canti e balli gioiosi, specialmente durante l’offertorio, dove hanno offerto “l’obolo della vedova” con tutto il loro cuore.
Ringrazia il nostro Dio che è sempre un Padre buono e amorevole e non abbandonerà mai il suo popolo Continuiamo a pregare perché le scuole delle periferie ancora chiuse possano presto riaprire i battenti e permettere a tutti i bambini e ragazzi di riacquistare il diritto all’istruzione.
Sr. Felicitas Nengtoh Ngum (Camerun)